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20 Novembre 2020ONU la cannabis non fa male
2 Dicembre 2020La canapa, nostra alleata contro il cambiamento climatico.
Lo sfruttamento incontrollato delle sabbie sta peggiorando enormemente i danni che già il cambiamento climatico sta creando: le coste stanno sparendo.
La canapa è una pianta dalle mille risorse, che può anche darci una mano a contrastare il cambiamento climatico. Ma facciamo un passo indietro…nella sabbia. Quando si pensa alla sabbia la prima cosa che ci viene in mente è un bellissimo tramonto estivo in riva al mare, ma se aguzziamo la vista ci accorgiamo invece che questa è invece ogni giorno attorno a noi.
Con la sabbia, se riscaldata, ci si ottiene il vetro, presente nella nostra quotidianità in tantissime situazioni. Oppure nei nostri cellulari, PC e tutto ciò che è elettronico sotto forma di chip che sono fatti di silicio.
Ma non è questo l’uso che preoccupa di più, infatti il silicio di cui è composto il vetro è altamente riciclabile come anche in parte i componenti dei chip.
La sabbia è anche l’ingrediente principale di un materiale che ci ha permesso cose che fino a prima della sua invenzione erano impossibili: il calcestruzzo.
Ebbene sì , ogni anno si stima che vengono scavate dalle 47 alle 59 miliardi di tonnellate di sabbia e la maggior parte di queste finiscono imprigionate per sempre in questo prezioso materiale. Oltre questo, la sabbia viene utilizzata anche per creare nuove terre, come a Dubai dove hanno creato la palma e dove hanno incominciato, ma non ancora ultimato, il the world una copia del mondo in “miniatura”, tutto perché comprare della terra a Dubai è più costoso di crearne della nuova.
Ma da dove proviene la sabbia?
La sabbia è il frutto della disgregazione biotica, climatica e fisica della roccia madre. Questa si è formata in miliardi di anni grazie a dei fenomeni di disgregazione adoperati da elementi naturali come il fluire dei fiumi oppure l’eterno impatto delle onde sulle coste, il variare delle stagioni e delle temperature, e tanti altri fenomeni.
In realtà la sabbia è ancora in formazione, per esempio lungo le rive dei fiumi, ma la velocità con cui si forma è minore della velocità con cui l’estraiamo. A peggiorare le cose ci sono anche le dighe che , con la loro funzione di sbarramento fanno sì che la sabbia non possa più fluire in mare.
Ma la prima fonte di sabbia sono i mari.
Esistono delle speciali navi, le draghe, che a flotte saccheggiano le coste di tutto il mondo.
Il problema può non apparire a primo impatto, immaginando che nei mari la sabbia sia infinita. Ma in realtà quando si sottraggono milioni di metri cubi di sabbia dalla costa si creano dei canali sul fondo che con il tempo, grazie al moto del mare, tendono a riempirsi. Questa sabbia che le riempirà però viene dalle coste che palesemente e inesorabilmente stanno scomparendo.
Addirittura c’è un report che dimostra come i minatori hanno distrutto 24 isole estraendo la sabbia dagli atolli per venderla allo stato di Singapore che la usa come Dubai per ampliare i confini dell’isola.
Questo fenomeno non impatta solo sulle coste.
L’estrazione ha dei riscontri negativi ovviamente anche su altri fattori, essendo un elemento naturale che è regolato da e regola tanti altri elementi.
L’impatto dell’estrazione di sabbia
L’estrazione ha più impatti, i più notevoli sono:
- Biodiversità dei mari e dei fiumi: queste flotte nel loro passaggio distruggono grandissime porzioni di questo habitat. Di conseguenza molte persone moriranno di fame a causa della moria di pesci.
- Qualità delle acque: la sabbia è uno dei più grandi filtri naturali per le acque del pianeta e se il filtraggio non avviene portano con sé gli inquinanti.
- Erosione dei terreni e delle coste
- Spreco idrico: la sabbia del mare non è un buon materiale da costruzione a causa del sale presente, quindi viene lavata con acqua dolce per liberarla dal sale.
Ci sono perfino impatti socio-economici, culturali e anche delle consequenze politiche derivanti dallo sfruttamento delle sabbie. Queste nazioni che importano sabbia da luoghi lontani ed esotici sono addirittura accusate di comprare sabbie estratte in maniera illegale, pur di poter saziare la loro fame di cemento.
Colpite anche le coste italiane
Ed è sbagliato pensare che questo fenomeno non tocchi anche le coste italiane, infatti anche il 42% delle nostre coste sono colpite dal fenomeno dell’erosione incrociata, pensate al 91% delle coste del Molise che ne sono colpite o al 78% delle coste della Basilicata. Jovanotti ha dovuto annullare una data ad Albenga poiché all’atto dell’allestimento del palco gli ingegneri si sono accorti che la spiaggia si era ridotta e non era più possibile montarlo.
Oltre lo sfruttamento della sabbia, secondo elemento naturale più sfruttato al mondo subito dopo l’acqua, ci si aggiunge anche l’aumento di CO2 che contribuisce allo scioglimento dei ghiacciai e l’aumento del livello delle acque.
Possiamo continuare a fare finta di niente e remare faticosamente contro la corrente e cercare di indurre una ripresa dei consumi, oppure ripensare ai nostri modelli economici, in modo da individuare dei validi modi per promuovere uno sviluppo economico senza al contempo indurre un incremento del consumo di risorse naturali.
La risposta a questo problema si chiama Canapa.
Dal fusto della Cannabis Sativa si possono ottenere due prodotti : la preziosa fibra e il canapulo.
Il canapulo rappresenta la componente della pianta più usata nel mondo delle costruzioni per via del suo basso costo. Si presenta frantumato in scaglie e, come gli inerti da costruzione, viene commercializzato in diverse granulometrie, dalla polvere sino a pezzi di alcuni cm.
Può essere usato a secco per riempimenti di strutture, oppure miscelandolo con leganti come calce , cemento o resine andando così ad ottenere materiali con specifiche caratteristiche, adatti quindi a specifici impieghi quali: coperture, pareti, solai, cappotti termici, intonaci, pannelli e mattoni prefabbricati, ecc.
La fibra, la componente più pregiata a causa delle complesse lavorazioni, viene studiata per le sue proprietà antisismiche in quanto è un materiale particolarmente resistente alle sollecitazioni, in più è un ottimo isolante termico e igroscopico che rende gli ambienti interni delle case particolarmente piacevoli da abitare.
Tutto ciò a impatto 0. Anzi ad impatto positivo.
La coltivazione della Canapa necessaria alla costruzione della casa ecologica sul terreno che l’ha cresciuta ha un impatto positivo sulla produzione di CO2, significa che ne è stata prodotta meno di quella che essa ha assorbito e fissato nei propri atomi durante la crescita.
La Canapa è una risorsa naturale straordinaria, inesauribile, ecosostenibile, capace di donarci una grande serie di prodotti alternativi e naturali che piano piano stanno sostituendo l’ormai riconosciuto sistema egocentrico dello sfruttamento delle risorse naturali, andando verso uno ecocentrico che riporta la Natura al centro.
Ti invito a guardare questo documentario che tratta dello sfruttamento delle sabbie: Sand Wars
Se credi che le case costruite con la canapa siano paragonabili a capanne del neolitico, ti invito a guardare anche questo video di una spettacolare casa moderna costruita interamente con materiali ecosostenibili:
Puoi guardare anche questo video in cui quoi vedere quanto è facile costruire una casa con i derivati della canapa:
In quest’ultimo video invece puoi vedere come costruire una casa con mattoni di calce canapa stile LEGO :
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