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Tecniche di coltivazione della canapa legale outdoor
La coltivazione della canapa legale outdoor è una tecnica che prevede la coltivazione della cannabis sativa all’aperto, sfruttando la luce del sole, il suolo naturale e la fertilità del terreno. Sebbene la coltivazione outdoor sia meno controllabile rispetto alla coltivazione indoor, offre una serie di vantaggi che la rendono una scelta ideale per molti coltivatori.
È importante ricordare che la coltivazione della cannabis sativa senza le autorizzazioni necessarie è un reato in molti Paesi, e può essere punita con sanzioni amministrative o penali. Questo articolo ha uno scopo esclusivamente informativo e divulgativo, e non intende incoraggiare o promuovere attività illegali. Inoltre, l’autore declina ogni responsabilità per eventuali utilizzi impropri delle informazioni contenute in questo articolo. Si invitano i lettori a informarsi sulle leggi e le normative in vigore nel proprio Paese in merito alla coltivazione della cannabis sativa.
Vantaggi e svantaggi della coltivazione outdoor
Uno dei principali vantaggi della coltivazione della canapa legale outdoor è la riduzione dei costi, poiché non è necessario acquistare attrezzature e strumenti per controllare l’ambiente in cui crescono le piante. Inoltre, la luce del sole offre una fonte di energia gratuita e le piante beneficiano della presenza di microrganismi utili presenti nel terreno.
Tuttavia, la coltivazione outdoor è anche soggetta a fattori esterni come le condizioni meteorologiche e la presenza di parassiti e malattie. Inoltre, la coltivazione outdoor richiede una maggiore attenzione alla sicurezza, poiché le piante sono esposte e possono essere facilmente individuabili da estranei.
Come scegliere la giusta area di coltivazione
Per scegliere la giusta area di coltivazione outdoor è importante considerare diversi fattori, tra cui l’esposizione alla luce solare, la presenza di vento e la disponibilità di acqua. È inoltre importante scegliere un’area lontana da fonti di inquinamento, come le strade trafficate, e che offra una certa privacy.
L’esposizione ottimale è quella a sud, così facendo le piante riceveranno il massimo dell’esposizione solare potendo così svilupparsi al meglio e pienamente. È necessario che le piante ricevano più di 10 ore di luce diretta. Bisogna cercare di evitare l’esposizione ai venti forti poiché potrebbero spezzare i rami delle piante quando questi saranno provati dal peso delle cime, facendo perdere così una buona parte del raccolto ed esponendo le piante a ferite che potrebbero essere infettate da microrganismi patogeni.Nel caso è utile assicurare le piante a dei tutori che eviteranno questa problematica.
Preparazione del terreno per la coltivazione outdoor
La preparazione del terreno è un passaggio importante per la coltivazione della canapa legale outdoor. È necessario rimuovere le erbacce e i residui vegetali presenti sul terreno, altrimenti potrebbero competere con le giovani piantine con un apparato radicale poco sviluppato e potrebbero letteralmente inghiottirle, rubando così tutta la preziosa luce, acqua e nutrienti. È importante arricchirlo con compost o altri fertilizzanti organici qualche mese prima del trapianto in modo da dare il giusto tempo ai microorganismi di colonizzare gli ammendanti e renderli disponibili alle giovani radici. È consigliabile lavorare il terreno in profondità per favorire la crescita delle radici, così riusciranno velocemente a raggiungere profondità considerevoli dove è presente tanta umidità riducendo così gli interventi idrici.
Cura e manutenzione delle piante di cannabis outdoor
Le piante di Canapa hanno bisogno di alcune attività che includono la potatura, l’irrigazione e la difesa contro parassiti e malattie al fine di ottenere un raccolto di alta qualità. Per quanto riguarda la potatura, questa è un’operazione colturale volta all addomesticazione della chioma della pianta, agendo tramite tagli, piegamenti e legature, con l’obiettivo di aumentare la resa della pianta ed ottenere soltanto materiale di alta qualità.
Diverse tecniche di potatura
Esistono diverse tecniche che si differenziano in base alla quantità di stress che viene provocato alla pianta; le tecniche meno invasive o LST (Low Stress Trainig) sono le piegature e le legature, mentre le tecniche più invasive sono tutte quelle che prevedono dei tagli tramite attrezzi come forbici o bisturi e sono: Topping o cimatura, FIM(Fu*k I’ve Missed), lollipopping, oppure tecniche che prevedono la lesione del fusto chiamate cropping.
Le varie tecniche possono essere utilizzate singolarmente oppure andando a unire varie tecniche insieme, per esempio topping e piegature, topping cropping e piegature ecc. al fine di aumentare esponenzialmente i siti di fioritura utili.
Queste tecniche di potatura della cannabis possono essere utilizzate non solo in outdoor, dove sono fortemente consigliate, ma anche nella coltivazione indoor o in serra, riuscendo così ad ottimizzare la coltivazione andando a coprire al 100% lo spazio di crescita.
Le specifiche di queste tecniche verranno presentate prossimamente in un prossimo articolo, se sei interessato faccelo sapere nei commenti .
Inoltre, è importante monitorare attentamente la crescita delle piante e intervenire tempestivamente in caso di problemi. Le piante di cannabis sativa hanno dei predatori naturali e delle patologie che , se non trattati ed individuati tempestivamente, inficeranno negativamente sulla qualità e quantità del raccolto. In linea generale possiamo individuare patologie animali e patologie microbiologiche e fungine, ma la trattazione di questo argomento verrà affidata ad un nuovo articolo del blog. È infatti un tema abbastanza lungo sul quale però è necessario fare chiarezza, soprattutto su come poter trattare le patologie della cannabis in maniera più naturale possibile.
Raccolta e conservazione dei fiori di cannabis outdoor
La raccolta dei fiori di cannabis outdoor avviene solitamente in autunno, quando le piante raggiungono la maturità. Per riuscire a capire quando è arrivato il momento giusto della raccolta ci sono 2 fattori che dobbiamo osservare: Il grado di maturazione dell’infiorescenza e il grado di maturazione dei tricomi.
Il grado di maturazione dell’infiorescenza
Per osservare il grado di maturazione dell’infiorescenza ci basterà osservare ad occhio nudo l’ evoluzione della fioritura; il fiore della cannabis è composto da una moltitudine di piccoli fiori che nel loro insieme andranno a formare una infiorescenza, chiamati brattee, dai quali fuoriescono due piccoli filamenti dapprima bianchi poi, man mano che il fiore matura, marroncini chiamati pistilli .
I pistilli sono organi fiorali femminili atti a ricevere il polline disperso nell’aria dai fiori maschili e trasportarlo alla base, dove è presente un ovario che andrà a formare il seme in caso di impollinazione. Nel caso in cui le brattee non vengano impollinate, il colore dei pistilli varierà con l’età verso il marroncino. Avere un infiorescenza con i pistilli bianchi significa che è ancora immatura e ha bisogno ancora di tempo per essere considerata matura; quando invece abbiamo la presenza di una buona quantità di pistilli di colore marroncino/arancione allora significa che siamo sulla buona strada.
Oltre ai pistilli è bene notare anche la forma e la consistenza del fiore; quando una pianta è nelle migliori condizioni di crescita andrà a produrre a fine fioritura delle splendide infiorescenze, con una forma conica e compatta. Quando invece le infiorescenze sono ancora poco compatte e non pienamente sviluppate, con una forma ancora poco definita e ariose, abbiamo bisogno di ancora qualche settimana di fioritura prima di poterle raccogliere.
Lo stato di maturazione dei tricomi
Per controllare invece lo stato di maturazione dei tricomi abbiamo bisogno di una lente di ingrandimento o di un microscopio portatile, data la loro piccola misura.
I tricomi sono delle estensioni dell’epidermide delle piante, atte al contenimento dei cannabinoidi, terpeni e altre molecole organiche importanti. Hanno diversa forma e misura ma in linea di massima si dividono in tricomi ghiandolari e tricomi non ghiandolari. I tricomi ghiandolari, capaci di produrre metaboliti secondari, possono essere peduncolati o sessili, e hanno una forma pressoché sferica. Nella Cannabis il THCA e il CBDA si accumulano nelle teste dei tricomi capitati peduncolati e capitati sessili, ma nel primo il contenuto è più alto.
I tricomi non ghiandolari servono invece alla pianta come strutture da difesa contro insetti, grazie alla loro forma che ricorda degli aculei.
I tricomi ghiandolari, quando immaturi hanno una colorazione trasparente che via via diventa bianca opaca fino a diventare ambrati. Il momento giusto è quello in cui vediamo circa il 50% dei tricomi di color bianco e il restante di color ambrato.
Dopo la raccolta, i fiori vengono essiccati e conservati in contenitori ermetici al riparo dalla luce e dall’umidità. Anche questa sezione è importante e quindi sarà il tema di un prossimo articolo del blog.
Consigli pratici per la coltivazione della canapa outdoor
Per la coltivazione della canapa legale outdoor è importante seguire alcuni consigli pratici per ottenere i migliori risultati.
Si consiglia di partire da genetiche di alta qualità, scongiurando dall’inizio eventuali problemi come ermafroditismo oppure la coltivazione di piante maschio che occupano spazio e tempo inutilmente, a meno che non lo si voglia fare di proposito.
La semina
Il periodo migliore per la semina all’aperto è di solito metà maggio/inizi di aprile, ossia il periodo in cui le temperature del suolo sono maggiori di 15 gradi e le temperature notturne sono ben al di sopra dei 10 gradi.
È comunque sconsigliato seminare direttamente nel terreno, infatti le giovani piantine sono molto suscettibili agli attacchi degli insetti defogliatori come lumache o grilli o altri che ne sono attratti, e un loro attacco potrebbe pregiudicare o annullare le nostre aspettative di crescita. È quindi consigliato seminare in piccoli contenitori , anche da 100/200ml di volume, in una situazione protetta come una piccola serra o similare, in modo da ottenere delle giovani piante con un buon apparato radicale in grado di poter velocemente colonizzare il terreno e quindi effettuare una crescita più esplosiva possibile. Una volta trapiantate è consigliato assicurarle con un tutore, in modo da evitare che il vento possa piegare o spezzare i giovani fusti.
Metodi di irrigazione
Durante le prime fasi di crescita bisogna evitare di somministrare troppa acqua, le giovani radici non si sono sviluppate molto e quindi è inutile irrigare con grandi volumi di acqua. La regola è quella di irrigare quando la superficie del terreno è asciutto e di irrigare sempre la parte di terreno che è all’ombra della chioma, sulla sua proiezione sul terreno. Questa sarà la zona dove statisticamente sono presenti la maggior parte delle radici. Quindi va da sé che man mano che la pianta crescerà avrà bisogno sempre di più acqua, evitando sempre i ristagni che portano a conseguenze negative come patologie funginee alle radici.
È importante che l’acqua di irrigazione non sia troppo fredda o troppo calda perché questi estremi portano la pianta a entrare in situazioni di stress che pregiudicano la crescita. Di norma si irriga o al mattino presto con acqua fresca, quando il suolo è alla temperatura più bassa della giornata o al calar del sole con acqua tiepida, quando il terreno è ancora caldo dopo una giornata di sole. Le irrigazioni con il terreno caldo diminuiscono l’efficacia dell’intervento perché il calore del terreno fa evaporare una parte dell’acqua.
Come fertilizzare
Per quanto riguarda la fertilizzazione, se abbiamo aggiunto sostanza organica buona e matura al terreno possiamo anche evitare di effettuarle nei primi stadi di sviluppo delle piante; abbiamo notato che gli apparati radicali delle piante andranno alla ricerca dei nutrienti naturalmente presenti nel terreno, così facendo si svilupperanno meglio e daranno molta più resistenza fisica alle piante. Nel caso contrario è bene dare nutrienti organici npk con una buona dotazione di azoto disciolti nell’acqua di irrigazione settimanalmente, in modo da sostentare la crescita vegetativa, oppure utilizzare mensilmente del concime organico npk secco da distribuire sotto la proiezione della chioma sul terreno. Così facendo , quando si irrigano le piante, la sostanza organica si scioglierà e penetrerà nel terreno dove verrà demolita e resa disponibile alle piante da tutta la vita presente nel suolo.
La fertilizzazione può essere effettuata anche attraverso nebulizzazioni sulla chioma, attività chiamata fertilizzazione fogliare, le foglie assorbiranno velocemente le sostanze nutritive, le organicheranno e le trasporteranno alle radici, in modo da creare preziose riserve utili durante la fioritura.
Quando le piante avranno incominciato a formare i fiori, di solito ad Agosto, è bene cambiare la tipologia di fertilizzante e orientarsi verso quelli npk con maggior quantitativo di fosforo e potassio, utili per la formazione e maturazione dei fiori. Importante è , in caso di manifeste carenze, somministrare anche calcio e magnesio che , seppur ben disponibili nel terreno naturale, possono alle volte non bastare al fabbisogno della pianta. Si possono somministrare anche dei biostimolanti naturali a base di alghe o batteri, che andranno a potenziare e stimolare le piante a produrre metaboliti secondari che miglioreranno lo stato di salute generale delle piante.
La potatura
Nella coltivazione della canapa legale outdoor, per evitare che le piante diventano dei veri e propri alberi di natale, è opportuno effettuare delle operazioni di potatura al fine di evitare la dominanza apicale e favorire la brachizzazione, ossia la tendenza dei rami inferiori prossimali al suolo di competere con i rami più alti e distali al terreno, ottenendo così delle piante più a cespuglio. Questo si può ottenere tramite cimatura, FIM o tramite piegamenti e legature.
È importante anche potare le foglie più vecchie e interne alla chioma, in modo da migliorare la circolazione dell’aria ed evitare pericolosi ristagni di umidità che faranno sviluppare patologie funginee sulle foglie o sui fusti. Di norma le foglie più vecchie e che partono dal fusto, le così dette prendisole, quando molto vecchie possono essere eliminate senza problemi; il nostro metodo è quello di lasciare le 3-4 coppie di prendisole al di sotto dell’apice vegetativo e di eliminare tutte le altre, così si ottiene una miglior penetrazione della luce e un maggior sviluppo.
Anche i rami troppo in ombra è bene tagliarli, così facendo eviteremo che le piante sprecheranno preziose energie al fine di nutrire fiori che data la loro poca esposizione, non riusciranno a maturare. Tutto ciò che elimineremo verrà magicamente prodotto dalle cime più esposte al sole, provare per credere.
Tenere lontani gli insetti dannosi
Per quanto riguarda la protezione delle piante da parte di insetti dannosi, ci sono alcuni accorgimenti da tenere. Quando possibile evitare di togliere tutte le specie vegetali in fiore, perchè le piante fiorite attraggono insetti impollinatori e altri insetti utili come coccinelle, sirfidi, e vespe, importantissimi insetti che si cibano di altri insetti come afidi e bruchi.
Si possono anche fare dei trattamenti a base di macerati come quello di ortica, peperoncino, tabacco, equiseto, aglio che hanno importanti proprietà repellenti verso gli insetti dannosi e rispettano la maggior parte degli insetti utili.
Speriamo che questa guida alla coltivazione della canapa legale outdoor possa esserti utile. Continua a seguirci per le prossime puntate con tanti altri consigli. Se hai domande o vuoi contattarci qui trovi tutti i modi per farlo. Continua a seguirci anche sui nostri canali Facebook e Instagram!