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10 Gennaio 2023I benefici del CBD per la salute dei neuroni.
Che il CBD avesse effetti anti-invecchiamento e neuroprotettivi era già stato confermato da tempo. Oggi, grazie all’avanzare della ricerca, si fa un ulteriore passo in avanti. Si tenta infatti di chiarire i reali meccanismi responsabili di questi effetti benefici del CBD sulla salute dei neuroni e sull’organismo più in generale. Ecco i risultati dello studio.
Lo studio: come il CBD migliora la salute dei neuroni
“Cannabidiol induces autophagy and improves neuronal health associated with SIRT1 mediated longevity”: è questo il titolo dello studio, pubblicato su GeroScience, che è nato per approfondire il ruolo del CBD sulla salute e sulla longevità dei neuroni.
Questa ricerca sulla biologia dell’invecchiamento e della longevità si è concentrata in particolare sui singoli processi cellulari e molecolari coinvolti nel processo naturale dell’invecchiamento. Una degenerazione biologica inevitabile accompagnata da cambiamenti graduali nella maggior parte dei sistemi corporei, compreso quello nervoso. Nonché sui processi patologici che si verificano nelle malattie degenerative o legate all’età, come il morbo di Alzheimer e di Parkinson.
Tra i focus della ricerca c’è l’autofagia. Si tratta di un meccanismo cellulare di rimozione selettiva di componenti citoplasmatici danneggiati, nonché uno dei processi cellulari che vengono interrotti durante l’invecchiamento. “Durante l’autofagia, si formano vescicole a doppia membrana chiamate autofagosomi che inghiottono i componenti intracellulari”, spiegano i ricercatori. “Gli autofagosomi si fondono con i lisosomi per produrre auto lisosomi, che degradano il carico autofagico e la membrana autofagosomica interna. L’autofagia difettosa è stata associata all’invecchiamento accelerato, perché probabilmente contribuisce all’accumulo di macromolecole e organelli danneggiati. Pertanto, l’induzione dell’autofagia può avere effetti anti-invecchiamento”.
È in questo contesto che si inseriscono il cannabidiolo (CBD) e i suoi effetti benefici sull’organismo, tra i quali è stata individuata anche l’induzione dell’autofagia nelle cellule neuronali, almeno in coltura. Con questo studio, invece, l’esperimento è stato condotto in vivo, utilizzando esemplari di Caenorhabditis elegans, un verme nematode fasmidario molto usato per lo studio della biologia dello sviluppo e dell’apoptosi.
I risultati dello studio su CBD e salute dei neuroni
Poiché, come anticipato, l’autofagia compromessa è un segno distintivo dell’invecchiamento, i ricercatori hanno analizzato e misurato i livelli del processo con e senza trattamento con CBD ed è emerso quanto segue, presentato in punti dagli stessi ricercatori:
- Il trattamento del CBD induce l’autofagia neuronale sia in C. elegans che nelle cellule neuronali.
- Il trattamento con CBD aumenta l’attività autofagica durante l’invecchiamento e salva la diminuzione dell’attività autofagica nei neuroni dell’anello nervoso.
- I geni dell’autofagia sono richiesti nella longevità mediata dal CBD.
- Il CBD migliora la salute e la morfologia neuronale associata all’invecchiamento in C. elegans.
- Bec-1 e sqst-1 sono necessari per l’azione del CBD sull’invecchiamento neuronale.
- Il CBD regola l’autofagia e l’invecchiamento neuronale attraverso sir-2.1.
- SIRT1 è richiesto per la crescita dei neuriti potenziati dal CBD e la densità della colonna vertebrale.
- Bec-1, sqst-1, sir-2.1 e SIRT1 sono tutti i geni coinvolti nell’autofagia.
“In conclusione, riportiamo che il CBD ha indotto l’autofagia in vitro e in vivo e ha scoperto il ruolo critico dell’autofagia provocata da SIRT1/sir-2.1 nel mediare gli effetti anti-invecchiamento e neuroprotettivi del CBD. Il nostro studio fornisce prove che il CBD ha contribuito a prolungare la durata della vita e a migliorare il deterioramento delle funzioni fisiche legate all’invecchiamento in C. elegans. Inoltre, i nostri risultati indicano che i geni dell’autofagia (bec-1, vps-34 e sqst-1) sono coinvolti negli effetti anti-invecchiamento del CBD, compreso l’invecchiamento neuronale. I nostri risultati sono i primi a fornire i meccanismi anti-invecchiamento del CBD che promuovono la durata della vita e il miglioramento dell’invecchiamento neuronale, che costituisce una base per la possibile applicazione del CBD nel miglioramento della salute e della longevità neuronale”.
Si tratta quindi di un importantissimo passo avanti per la scienza e per il miglioramento delle condizioni dei pazienti di tutto il mondo.
Sapevi che il CBD può avere effetti benefici anche sulla salute dei nostri amici a quattro zampe? Per saperne di più leggi l’articolo dedicato.
Fonte: www.cannabisterapeutica.info