CANNABIS SATIVA O INDICA?CLASSIFICAZIONE TASSONOMICA
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Si parla molto di questa pianta ma la conosciamo davvero? Per approfondire vediamo insieme una descrizione botanica della Cannabis Sativa ed esaminiamo il suo ciclo vitale.
La Cannabis sativa L. è una pianta erbacea annua, dioica, a fusto eretto alto da 1 m fino anche a 5 m, più o meno ramificato a seconda della densità di impianto o semina. (Amaducci et al., 2002) Il fusto e le ramificazioni sono provviste di foglie palmato-composte pubescenti e viscose, composte da o una sola fogliolina lanceolata a margine seghettato (brattee) o da 3 fino a 11 o più foglioline lanceolate; tutte fornite di picciolo più o meno lungo.
Le foglie altamente vascolarizzate, seguono una fillotassi opposta durante lo stadio di crescita; durante la fioritura la fillotassi cambia e le foglie diventano alternate.
I fiori maschili di colore dal verde chiaro al bianco, hanno 5 sepali e 5 stami che terminano con antere deiscenti che rilasciano a maturità sessuale grandi quantità di polline che, per la sua struttura leggera è capace di essere trasportato dal vento per lunghe distanze.
Questi sono riuniti in racemi ascellari penduli che, a loro volta, formano un’infiorescenza a pannocchia.
I fiori femminili formano un’infiorescenza a spiga, composta da due o più glomeruli o calici pistillati, che avvolgono un ovario supero e uniloculare. Questi sono riccamente ricoperti da tricomi ghiandolari in cui avviene la sintesi dei cannabinoidi, dei terpeni e di altre molecole.
Il frutto è un achenio globoso, di grandezza, peso e colore variabile in base alla varietà coltivata, che racchiude il seme con un sottile pericarpo contenente un endosperma carnoso ed un embrione.
La radice, quando la pianta cresce da seme si presenta come un lungo fittone che in terreni sciolti riesce ad arrivare fino a 1,5 m di profondità. Dal fittone si propagano una serie di radici laterali dalle quali si dirameranno una moltitudine di capillari radicali assorbenti. Quando invece la pianta di Cannabis deriva da propagazione agamica tramite talea, da questa non si formerà più il fittone bensì si propagheranno direttamente delle radici laterali, dalle quali poi si ramificherà il capillizio radicale.
CICLO VITALE DELLA CANNABIS
Tipicamente, la Cannabis è un’erba annuale di media-alta altezza, ma le influenze ambientali influenzano fortemente l’habitus vegetativo delle singole piante. Fornendo un ambiente aperto e soleggiato; terreno leggero e ben drenato, nutrienti e acqua sufficienti, la Cannabis può raggiungere un’altezza di 5 metri in una stagione di crescita che dura da quattro a sei mesi in base alla varietà e alla latitudine di crescita.
Gli habitat ideali per la Cannabis sono bacini esposti, laghi e terreni agricoli poiché offrono normalmente buona luce solare, terreno umido e ben drenato e un’abbondanza di nutrienti. Quando cresce in luoghi aridi con dotazione nutrizionale del terreno scarsa, la Cannabis sviluppa una chioma fogliare minima e può maturare e dare seme anche a soli 20 centimetri. Se piantata in terreni con buona dotazione nutrizionale e con densità di semina stretta già più di 10 piante per metro quadro (Dempsey, 1975) come nella coltivazione della fibra di canapa, le piante non si ramificano ma crescono con alti steli, sottili e dritti.
Se la densità di semina non è affollata ad esempio meno di 10 piante per metro quadro (Dempsey, 1975) usata nelle coltivazioni per produzione di farmaci, la pianta svilupperà dai nodi all’ascelle delle foglie delle ramificazioni secondarie, creando così nuovi punti di accrescimento laterale.
In ambienti temperati, i semi vengono seminati all’aperto in primavera quando la temperatura del terreno non scende al di sotto dei 15° e di solito germogliano in tre o sette giorni.
Le prime vere foglie sorgono a circa 10 centimetri o meno sopra i cotiledoni, come coppia di singole foglioline opposte a lamina singola. Le foglie successive si presentano in coppie opposte, composte da 3 foglioline, la successiva terza coppia si presenta composta da 5 foglioline, e così via fino a 9, 11 e persino 13 foglioline. In alcuni climi caldi e soleggiati con condizioni di terreno favorevoli, la Cannabis può crescere anche di 10 cm al giorno. (Clarke, 1981)
La cannabis mostra una risposta alla lunghezza del giorno, fenomeno chiamato fotoperiodismo. In particolare la Cannabis è una brevidiurna ossia fiorisce quando le ore di luce sono minori di quelle di buio. Durante i primi due o tre mesi dopo la germinazione, risponde alla crescente durata del giorno con una crescita vegetativa vigorosa dove si sviluppa in altezza e dove possibile anche in ampiezza, ma per fiorire e completare il suo ciclo vitale la Cannabis richiede giorni più brevi. La cannabis coltivata produce fiori solo quando è esposta a giornate con un fotoperiodo di 12-14 ore, che può variare a seconda del ceppo, e tutte le varietà hanno un requisito assoluto di un numero minimo ore di buio che indurrà la fioritura. I cicli di buio da 10 a 12 ore devono essere interrotti da periodi di luce per indurre la fioritura. (Clarke, 1981)
Il primo segnale della fioritura è la comparsa di primordi floreali situati ai nodi, un primordio dietro ciascuna delle stipole, situate su ciascun lato alla base del picciolo della foglia.
Lo sviluppo di rami portatori di organi fioriti varia notevolmente tra maschi e femmine. Le piante femminili sono frondose con molte piccole foglioline che sottendono i fiori strettamente affollati all’interno della infiorescenza, mentre le piante maschili hanno solo poche foglie piccole che crescono scarsamente lungo i rami fioriferi.
I fiori maschili pendono da lunghi ammassi ramificati, formati da piccoli boccioli di fiori singoli di circa cinque millimetri, lungo un asse lungo fino a 30 centimetri. I fiori femminili hanno due lunghi stimmibianchi, giallastri o rosati che sporgono da ciascuna brattea. La brattea misura da 2 a 8 mm di lunghezza e aderisce strettamente alla singola ovaia, circondandola completamente. La brattea è ricoperta da centinaia di tricomi ghiandolari. Queste ghiandole e la loro secrezione resinosa possono proteggere gli organi riproduttivi dall’eccessiva traspirazione e possono anche respingere i parassiti (Clarke 1981). È questa resina aromatica che contiene le proprietà psicoattive che hanno attratto l’attenzione umana per millenni (Pollan 2001, Merlin 1972, Clarke 1981).
Esistono delle differenze nei modelli di fioritura delle piante maschili e femminili.
Poco dopo la dispersione del polline, la pianta maschile muore. La pianta femminile invece può maturare fino a cinque mesi dopo la formazione dei fiori. Se non viene uccisa da gelo, parassiti o malattia questa continuerà la propria fioritura. Rispetto alle piante femminili, le piante maschili mostrano un aumento di altezza più rapido e una diminuzione più rapida delle dimensioni delle foglie.
Molti fattori contribuiscono alla determinazione del sesso nelle piante di Cannabis.
In condizioni buone, con una normale durata giornaliera di 12-14 ore, una popolazione di Cannabis fiorirà e produrrà un numero approssimativamente uguale di piante maschili e femminili, il sesso è determinato dai cromosomi eteromorfi (X e Y): il maschio è il sesso eterogametico (XY) e la femmina è l’omogametico (XX) (Cristiana Moliterni 2004). Il fenotipo sessuale della Cannabis mostra spesso una certa flessibilità che porta alla differenziazione dei fiori ermafroditi. Il monoicismo è una deviazione usata dai breeder per creare cultivar di Cannabis monoiche relativamente stabili.
L’impollinazione del fiore femminile determina l’imbrunimento, l’avvizzimento e l’eventuale perdita degli stimmi nonché un rigonfiamento della brattea o calice fiorale a seguito dell’ingrandimento dell’ovulo fecondato.
Dopo circa tre-sei settimane, il seme matura e viene raccolto dall’uomo. Oppure semplicemente cade a terra in attesa della germinazione durante la primavera successiva. (Cervantes, 2001; Clarke, 1981).
Questo ciclo di vita si completa normalmente in quattro-sei mesi o in appena due mesi o fino a dieci mesi. Questa variazione è causata dal biotipo o ecotipo della popolazione di Cannabis o dalle condizioni ambientali. I semi freschi e completamente maturi si avvicinano al 100% della germinabilità, ma questa diminuisce con il passare del tempo. Dopo circa 3 anni di conservazione a temperatura ambiente, questa scende fino al 50%; conservando invece i semi in frigoriferi o congelatori la germinabilità può essere preservata fino anche a più di 10 anni.
Speriamo di avervi dato qualche utile informazione su questa pianta dalle molte qualità. Se avete altre domande curiosità sull’argomento seguiteci sui nostri canali Instagram o Facebook ! Saremo felici di rispondere a tutte le domande e i dubbi o semplicemente per farci due chiacchiere insieme.